Sanguepazzo, Bellucci, Zingaretti. Monica Bellucci e Luca Zingaretti sono Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, la celebre coppia di attori, insieme nella vita oltre che sullo schermo, ai tempi del fascismo. Accanto a loro Alessio Boni, Maurizio Donadoni, Giovanni Visentin, Luigi Diberti, Paolo Bonanni e Mattia Sbragia.
L'alba del 30 aprile 1945, cinque giorni dopo la fine della guerra, vennero trovati alla periferia di Milano i cadaveri di Valenti e Ferida, giustiziati poche ore prima dai partigiani. La coppia era stata protagonista di quel cinema dei "telefoni bianchi" che il fascismo aveva incoraggiato, incarnando di preferenza personaggi anarcoidi e dissoluti. Anche la loro vita privata era dominata dal disordine. Quando il paese si spaccò in due dopo l'armistizio, Valenti e Ferida risalirono al Nord per schierarsi con la Repubblica di Salò.
Entrambi cocainomani furono accusati di aver partecipato a torture contro resistenti e patrioti. Catturati dai partigiani, i due negarono ogni addebito. Il Comitato di Liberazione pretese comunque una punizione esemplare. Così è calato il sipario su due attori di indiscutibile talento: Valenti nel ruolo del villain astuto e crudele, Ferida in quello della donna perduta. Chissà che alle dicerie che li rovinarono non abbiano contribuito proprio i film che ne fabbricarono la leggenda.
Dichiara Marco Tullio Giordana: "Sanguepazzo non è un film di detection che intende ricostruire ‘la vera storia di Ferida e Valenti’, ma un'opera di fantasia ispirata a vicende e figure reali". "Ho scritto questo film 25 anni fa. È da sempre che lo voglio fare. Ritengo quelle pagine di Storia cruciali per capire chi siamo, ne sento, bruciante e irrisolta, ancora tutta l'attualità".
Sanguepazzo, scritto da Leone Colonna, Marco Tullio Giordana e Enzo Ungari, è prodotto da Angelo Barbagallo per BìBì Film Tv e dalla francese Paradis Films - Orly Films, in collaborazione con Rai Fiction e Rai Cinema e Canal +, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il sostegno di Euroimages e la collaborazione della Film Commission Torino Piemonte. Il film è distribuito da 01 Distribution.
L'alba del 30 aprile 1945, cinque giorni dopo la fine della guerra, vennero trovati alla periferia di Milano i cadaveri di Valenti e Ferida, giustiziati poche ore prima dai partigiani. La coppia era stata protagonista di quel cinema dei "telefoni bianchi" che il fascismo aveva incoraggiato, incarnando di preferenza personaggi anarcoidi e dissoluti. Anche la loro vita privata era dominata dal disordine. Quando il paese si spaccò in due dopo l'armistizio, Valenti e Ferida risalirono al Nord per schierarsi con la Repubblica di Salò.
Entrambi cocainomani furono accusati di aver partecipato a torture contro resistenti e patrioti. Catturati dai partigiani, i due negarono ogni addebito. Il Comitato di Liberazione pretese comunque una punizione esemplare. Così è calato il sipario su due attori di indiscutibile talento: Valenti nel ruolo del villain astuto e crudele, Ferida in quello della donna perduta. Chissà che alle dicerie che li rovinarono non abbiano contribuito proprio i film che ne fabbricarono la leggenda.
Dichiara Marco Tullio Giordana: "Sanguepazzo non è un film di detection che intende ricostruire ‘la vera storia di Ferida e Valenti’, ma un'opera di fantasia ispirata a vicende e figure reali". "Ho scritto questo film 25 anni fa. È da sempre che lo voglio fare. Ritengo quelle pagine di Storia cruciali per capire chi siamo, ne sento, bruciante e irrisolta, ancora tutta l'attualità".
Sanguepazzo, scritto da Leone Colonna, Marco Tullio Giordana e Enzo Ungari, è prodotto da Angelo Barbagallo per BìBì Film Tv e dalla francese Paradis Films - Orly Films, in collaborazione con Rai Fiction e Rai Cinema e Canal +, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il sostegno di Euroimages e la collaborazione della Film Commission Torino Piemonte. Il film è distribuito da 01 Distribution.
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