Eminen, nuovo album. L’inizio è dei più lugubri. Il brano di Eminem comparso sul web col titolo I’m having a relapse apre con il campionamento Stanze della tortura, passaggi segreti, vasche di acido, sotterranei mortali tratto dal docudrama di John Burowski sul serial killer americano HH Holmes, e continua su una linea truculenta, con tanto di tortura, lamette, sega elettrica, soffocamenti, paranoia psicotropa, riferimenti horror (al film Venerdì 13). A parte il Grand Guignol, i loop viaggiano incisivi come al solito e incontrano uno strumento a fiato che dà un tocco di etnico. Il brano, aldilà delle parole scioccanti, va preso come un puro esercizio di freestyle, scritto per noia la notte prima della presentazione del suo nuovo libro The way I am, quasi a mostrare i muscoli delle sue rime a chi lo dava per disperso - di nuovo lo scorso settembre girava notizia che fosse morto in un incidente stradale - e poco produttivo.
E’ una breve anticipazione del prossimo album Relapse in uscita a dicembre su etichetta Interscope, dopo quattro anni di silenzio. L’MC si è fermato per riabiltarsi da una dipendenza da sonniferi, riprendersi dalla fine del suo secondo matrimonio con la prima moglie e dalla morte del suo migliore amico Proof (ucciso in un club di Detroit come da copione gangsta), il quale gli fornì il lasciapassare per il ghetto e per il mondo hip hop. Relapse lo vede al lavoro con il mentore Dr Dre che si è occupato della produzione per permettere a lui di concentrarsi sui testi, ed è frutto di un lavoro in studio durato cinque mesi, svolto in cantina come ai vecchi tempi (ma la strumentazione è più costosa di allora). Cosa aspettarsi? «Un rap migliore di quello che oggi c’è in classifica» ha dichiarato Eminem «creato per amor di musica e non di fama. Non desidero essere grande come in passato. Qualsiasi cosa accada la accetterò, non registrerò canzoni finalizzate al consenso. Ho raggiunto abbastanza con la musica da non avere la necessità di saturare il mercato».
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