Lo smemorato di collegno, seconda puntata.
Riassunto. Allo Smemorato vengono prelevate le impronte digitali. La comparazione con quelle di Bruneri, conservate nell’archivio centrale della polizia, non ammette dubbi: sono identiche. Una serie di persone truffate dal tipografo torinese giura di averlo riconosciuto. E un ex ricoverato del manicomio racconta addirittura che durante la degenza l’uomo gli aveva consegnato una serie di lettere da portare alla sua amante, una certa Milly. La donna, portata a Collegno, lo identifica per Bruneri. Astolfi capisce al volo che può essere una fonte inesauribile di rivelazioni e la aggancia all’uscita dal manicomio promettendole fama e successo in cambio di notizie.
Di fronte al fuoco incrociato di testimonianze e riscontri che inchiodano lo Smemorato alla sua vera identità di truffatore, di fronte a Rosa Bruneri che la affronta nei corridoi del manicomio, Giulia Canella non arretra di un solo millimetro: per lei quello è e resta Giulio, suo marito. E da suo padre Francesco pretende e ottiene sostegno, al punto che come legale di famiglia viene ingaggiato un uomo del regime: Roberto Farinacci.
Lo Smemorato viene spiato, perquisito, sottoposto a perizie contrapposte a prove di ogni genere. E di fronte a padre Agostino Gemelli che era amico personale del professor Canella e lo tempesta di domande religiose, crolla miseramente. Ma nemmeno questo incrina le convinzioni di Giulia, che ormai è sicura di essere vittima di un complotto.
Comincia una serie infinita di processi nei quali Farinacci cerca di far passare una tesi affascinante: quella dello scambio di persona avvenuto dopo l’arresto dell’uomo che stava rubando al cimitero. Secondo Farinacci, quella notte nella questura di Torino c’erano due persone: lo Smemorato, cioè il professor Canella, e Mario Bruneri. E per una serie di equivoci le impronte del tipografo vennero attribuite allo Smemorato. La tesi regge nella prima camera di consiglio, che si dichiara incapace di stabilire la vera identità dell’uomo ricoverato a Collegno. E Giulia, che davanti ai giudici ha sostenuto la tesi della supremazia dell’Io spirituale sull’Io materiale, è felice anche perché ha scoperto di essere incinta.
Chi non è affatto felice è Astolfi. Un po’ alla volta si sta rendendo conto di essere stato strumentalizzato dal proprio giornale e di essere diventato una pedina di un gioco più grande, che vede contrapposto il regime fascista alla Chiesa, proprio alla vigilia del concordato. Ma Astolfi è un cronista di razza e scavando nel passato di Milly scopre le prove che incastrano lo Smemorato alla sua vera identità di truffatore. I quattro successivi processi gli danno ragione. Secondo la giustizia, lo Smemorato è Bruneri.
Riassunto. Allo Smemorato vengono prelevate le impronte digitali. La comparazione con quelle di Bruneri, conservate nell’archivio centrale della polizia, non ammette dubbi: sono identiche. Una serie di persone truffate dal tipografo torinese giura di averlo riconosciuto. E un ex ricoverato del manicomio racconta addirittura che durante la degenza l’uomo gli aveva consegnato una serie di lettere da portare alla sua amante, una certa Milly. La donna, portata a Collegno, lo identifica per Bruneri. Astolfi capisce al volo che può essere una fonte inesauribile di rivelazioni e la aggancia all’uscita dal manicomio promettendole fama e successo in cambio di notizie.
Di fronte al fuoco incrociato di testimonianze e riscontri che inchiodano lo Smemorato alla sua vera identità di truffatore, di fronte a Rosa Bruneri che la affronta nei corridoi del manicomio, Giulia Canella non arretra di un solo millimetro: per lei quello è e resta Giulio, suo marito. E da suo padre Francesco pretende e ottiene sostegno, al punto che come legale di famiglia viene ingaggiato un uomo del regime: Roberto Farinacci.
Lo Smemorato viene spiato, perquisito, sottoposto a perizie contrapposte a prove di ogni genere. E di fronte a padre Agostino Gemelli che era amico personale del professor Canella e lo tempesta di domande religiose, crolla miseramente. Ma nemmeno questo incrina le convinzioni di Giulia, che ormai è sicura di essere vittima di un complotto.
Comincia una serie infinita di processi nei quali Farinacci cerca di far passare una tesi affascinante: quella dello scambio di persona avvenuto dopo l’arresto dell’uomo che stava rubando al cimitero. Secondo Farinacci, quella notte nella questura di Torino c’erano due persone: lo Smemorato, cioè il professor Canella, e Mario Bruneri. E per una serie di equivoci le impronte del tipografo vennero attribuite allo Smemorato. La tesi regge nella prima camera di consiglio, che si dichiara incapace di stabilire la vera identità dell’uomo ricoverato a Collegno. E Giulia, che davanti ai giudici ha sostenuto la tesi della supremazia dell’Io spirituale sull’Io materiale, è felice anche perché ha scoperto di essere incinta.
Chi non è affatto felice è Astolfi. Un po’ alla volta si sta rendendo conto di essere stato strumentalizzato dal proprio giornale e di essere diventato una pedina di un gioco più grande, che vede contrapposto il regime fascista alla Chiesa, proprio alla vigilia del concordato. Ma Astolfi è un cronista di razza e scavando nel passato di Milly scopre le prove che incastrano lo Smemorato alla sua vera identità di truffatore. I quattro successivi processi gli danno ragione. Secondo la giustizia, lo Smemorato è Bruneri.
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