Paul McCartney riscrive la storia (quella dei Beatles quantomeno): "L'impegnato e pacifista del gruppo ero io, non John Lennon", dice facendo sussultare stampa specializzata, fan e tutti coloro convinti che sui 'Fab Four' si fosse scritto e detto tutto il possibile.
E invece no: Paul rivela che mentre a lui viene universalmente riconosciuto il talento dietro ai motivetti pop più famosi (perfino 'Ob-La-Di Ob-La-Da') e a John la rabbia giovanile di 'Revolution' e il poetico impegno di 'Imagine', fu proprio lui a scuotere la band dal torpore politico, a partire dalla guerra in Vietnam i cui orrori McCartney spiegò al resto del gruppo, si legge oggi sulla versione online del Times.
Cruciale per la formazione di questa lucida coscienza politica di Paul fino ad ora sconosciuta fu l'incontro del musicista con il grande filosofo pacifista Bertrand Russell, alla metà degli anni '60. Russell, allora novantenne, spiego' al giovane McCartney il ruolo degli Stati Uniti in Vietnam e le implicazioni del conflitto.
E invece no: Paul rivela che mentre a lui viene universalmente riconosciuto il talento dietro ai motivetti pop più famosi (perfino 'Ob-La-Di Ob-La-Da') e a John la rabbia giovanile di 'Revolution' e il poetico impegno di 'Imagine', fu proprio lui a scuotere la band dal torpore politico, a partire dalla guerra in Vietnam i cui orrori McCartney spiegò al resto del gruppo, si legge oggi sulla versione online del Times.
Cruciale per la formazione di questa lucida coscienza politica di Paul fino ad ora sconosciuta fu l'incontro del musicista con il grande filosofo pacifista Bertrand Russell, alla metà degli anni '60. Russell, allora novantenne, spiego' al giovane McCartney il ruolo degli Stati Uniti in Vietnam e le implicazioni del conflitto.
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