Nel nuovo album del duo di Detroit rock e blues si mescolano a cornamuse scozzesi e orchestre mariachi. Perche' la musica deve essere tutta cuore e sudore. Parola di Jack, che alla musica tecnologica preferisce il buon vecchio country.
Jack e' un gentiluomo d'altri tempi, educato e timido. Meg, la batterista, sorride e sorride e parla pochissimo. Niente pose da star, niente di studiato per The White Stripes, insieme da 10 anni, diventati strapopolari in Italia per Seven Nation Army , quel popopopopopopoo trasformato dai tifosi in inno trionfale ai Mondiali di calcio Germania 2006.
Adesso, un nuovo album, ancora piu' potente e sorprendente dei precedenti lavori del duo di Detroit, Icky thump . Il titolo e' la storpiatura di un motto usato nel nord dell'Inghilterra, e significa piu' o meno sorpresa. Come, per esempio, trovare tra la strumentazione di Icky thump cornamuse, un' orchestra mariachi, un sintetizzatore e un gran dispendio di chitarre. Un'evoluzione di cui parla Jack, che sta lavorando anche a un altro progetto, i
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